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Differenza tra fibra totale e fibra grezza: questo dato presente nelle etichette degli alimenti PetFood è davvero utile?.


mercoledì 3 aprile 2024


Differenza tra fibra totale e fibra grezza: questo dato presente nelle etichette degli alimenti PetFood è davvero utile?

Nelle etichette degli alimenti PetFood, secondo la legislazione, è obbligatorio riportare il contenuto di fibra grezza dell'alimento, ma essa rappresenta davvero il contenuto di fibra totale presente all'interno del mangime?

Esistono diversi metodi per definire la fibra e diversi tipi di analisi per determinarne la quantità presente all'interno di un alimento.

La fibra, dal punto di vista alimentare, viene definita come il materiale presente negli alimenti, lentamente digeribile o indigeribile, che occupa spazio nel tratto gastrointestinale.

Un'altra definizione di fibra è quella che la definisce come l'insieme dei costituenti della parete cellulare dei vegetali, ossia l'insieme dei carboidrati strutturali di una cellula vegetale più la lignina.

Dal punto di vista dietetico, tuttavia, la definizione più utilizzata è quella che definisce la fibra dietetica come parte edibile delle piante non digeribile dall'apparato gastroenterico degli animali monogastrici non erbivori.

La fibra dietetica, nel suo complesso, comprende la lignina, la cellulosa, le emicellulose, le pectine, le gomme e le mucillagini.

Nonostante cani e gatti non siano in grado di digerire la fibra dietetica, ospitano a livello del colon, dei microorganismi in grado di fermentarne alcune componenti producendo acidi grassi a corta catena (come l'acido propionico, acetico e butirrico), ammoniaca e gas.

Ed è proprio questa capacità, o meno, di essere fermentata a livello di colon, insieme alla solubilità della fibra che, nella realtà, interessa maggiormente i nutrizionisti veterinari quando pensano alla fibra nella dieta dei loro pazienti.

Infatti, dal punto di vista nutrizionale, la classificazione di maggior interesse prende in considerazione la loro solubilità in acqua poiché, a seconda del grado di solubilità, presentano un comportamento molto differente all'interno dell'apparato gastroenterico.

In base a questa classificazione le fibre vengono divise in due grandi categorie: le fibre solubili e quelle insolubili, che sommate insieme rappresentato la fibra totale dietetica.

In un precedente articolo (L'utilizzo della fibra alimentare negli animali domestici) abbiamo approfondito le diverse caratteristiche di questi due tipi di fibra e la loro differente azione sul tratto gastroenterico.

Alle fibre solubili, ossia quelle fibre che a contatto con l'acqua formano una sostanza mucillaginosa, appartengono le pectine, le mucillagini, le gomme e gli oligosaccaridi indigeribili, mentre le fibre insolubili sono rappresentate principalmente dalla cellulosa, dall'emicellulosa e dalla lignina.

Ma la fibra grezza indicata nelle etichette quali fibre comprende? Rappresenta tutta la fibra totale (dietetica) contenuta nell'alimento?

Purtroppo, la risposta è no, non rappresenta assolutamente tutta la fibra realmente presente, ma solo una piccola parte di essa.

La fibra grezza indicata sulle etichette dei mangimi è quella che viene calcolata attraverso il metodo WEENDE e rappresenta tutto ciò che residua, dopo un attacco acido/basico a caldo, al netto delle ceneri.

Questo tipo di analisi non fornisce alcuna informazione riguardo alle fibre solubili presenti nell'alimento.

Purtroppo, non solo esclude tutti i tipi di fibra solubile, ma si perde anche una parte di fibra insolubile.

Infatti, una parte delle sostanze glucidiche solubilizzate (e quindi non calcolate nel risultato finale) durante il dosaggio della fibra grezza comprende anche una parte della lignina, della cellulosa e delle emicellulose.

Per l'esattezza durante questo processo può venire solubilizzata dal 50 al 90% della lignina, dallo 0 al 50% della cellulosa e circa l'85% dell'emicellulosa.

Questo significa che le parti solubilizzate finiscono in quella componente che viene reputata dalla metodica come digeribile e quindi non risulta nel dosaggio finale della fibra grezza.

Di conseguenza, diventa evidente come la fibra grezza non rappresenti in maniera realistica il reale contenuto di fibra totale dietetica presente nell'alimento.



Tutta la parte di fibra dietetica non considerata dalla metodica che calcola la fibra grezza finisce in quella parte che viene definita estrattivi inazotati.

Gli estrattivi inazotati contenuti in un alimento vengono dedotti per sottrazione secondo la seguente formula: 100-proteine grezze-grassi grezzi-fibra grezza-umidità-ceneri.

Erroneamente questo valore viene spesso utilizzato per capire quanti carboidrati digeribili contiene l'alimento.

Tuttavia, se un alimento è ricco di fibra solubile e della parte di fibra insolubile che non rientra nella fibra grezza, la quantità di carboidrati digeribili dell'alimento viene decisamente sovrastimata, mentre viene completamente sottostimata la quantità di fibra totale.

Proprio per questa ragione, non ci si può affidare ai semplici tenori analitici per capire la quantità di fibra che contiene un alimento, ma è necessario leggere con attenzione anche la composizione, andando a cercare in essa tutte le fonti di fibra che non vengono rilevate dalla metodica WEENDE.

In un altro articolo (Le difficoltà nello scegliere la fibra da utilizzare nelle diete per cani e per gatti)  abbiamo riportato uno schema dove vengono indicati i livelli di solubilità e fermentescibilità delle diverse fibre utilizzate generalmente negli alimenti PetFood.

SOLUBILITÀ ELEVATA
SOLUBILITÀ MODERATA
SOLUBILITÀ BASSA

FERMENTESCIBILITÀ ELEVATA
Fruttani (es: FOS, INULINA); galattani, mannani, mucillagini, pectina di mela, gomma di guar, gomma arabica, fibra di soia, polpa di mela o di carota

FERMENTESCIBILITÀ MODERATA
Pectine, semi di lino
Vinaccia, polpa di pomodoro, buccia di piselli
Emicellulosa, fibra di piselli, polpa di barbabietola, crusca di riso, crusca di soia, crusca di frumento

FERMENTESCIBILITÀ BASSA
psyllium
Cellulosa, lignina



Con questo schema alla mano è possibile capire almeno approssimativamente quali sono tutti quegli alimenti che non finiscono all'interno del calcolo della fibra grezza.

Esistono anche altre metodiche per analizzare la fibra che contiene un alimento, tra cui quella che rileva il contenuto di fibra totale dietetica e che rileva anche quanta di essa è solubile e insolubile.

Questa metodica è quella che viene generalmente utilizzata per il calcolo della fibra che si trova nelle etichette degli alimenti ad uso umano.

In uno studio effettuato da Fahey at all nel 2019, gli autori hanno evidenziato che la fibra grezza rileva tra il 30 e il 50% dell'effettivo contenuto di fibra di un alimento e, proprio per questo, hanno affermato che la procedura della fibra grezza dovrebbe essere abbandonata a favore del metodo che quantifica la fibra dietetica totale.

Alcune aziende PetFood, all'interno dei product book o nei tenori analitici dei loro alimenti che mettono a disposizione per i nutrizionisti, inseriscono anche il dato della fibra dietetica totale, tuttavia, raramente, rilasciano anche i singoli dati riguardanti la quantità di fibra solubile e insolubile.

BIBLIOGRAFIA:
- Adam A Moreno, Valerie J Parker, Jenessa A Winston, Adam J Rudinsky. Dietary fiber aids in the management of canine and feline gastrointestinal disease. J Am Vet Med Assoc 2022 Oct 26;260(S3):S33-S45
- G. Biagi, B. Chiofalo, M.I. Cutrignelli, A. De Angelis, E. Fusi, G. Meineri, L. Prola, R. Ricci, M. Sandri. Nutrizione e alimentazione del cane e del gatto. Edagricole 2021
- Fahey GC Jr, Novotny L, Layton B, Mertens DR. Critical factors in determining fiber content of feeds and foods and their ingredients. J AOAC Int. 2019;102:52-62.


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